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VOLA

by Mosaico

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1.
Vola 05:03
VOLA Per camminare alla mia età servono scarpe con le suole nuove. Per sognare in questa terra non basta più una penna. Ed io mi fermo a contar quanti petali ha un fiore. Scorre leggera come foglia sull’acqua la vita cade e si rialza tra cascate e pianure, poi si bagna. Può galleggiare o volare solo se spinta dal vento o dall’acqua si può impigliare nella prima frasca o planare come una farfalla. Non c’è più foglia e il fiume porta ancora a valle liscio, fresco e chiaro trasporta ogni vita sopra le sue onde dalla montagna che domina il mondo finisce al mar. Acque si mescolano come d’incanto e finiscono la vita e la fame. Acqua che è fatta da gocce di vita trasporta e conduce lontano.
2.
il bivio 04:38
IL BIVIO La vita è un bivio, il mondo cambia la mia città, se pur pulita resta sempre la stessa. Gente tranquilla, ingenua e assorta che aspetta il sol per veder se il risveglio la cambierà. Devo sceglier la parte di cuore da usare per vivere e non giocare. Devo sceglier la zona più franca per stare tranquillo e non aspettare. Un esplosione e ancora il cuore sorge e calpesta le vigne, i pascoli i vili raccolti. I vili raccolti ed i racconti che udivo in fasce, ancora oggi dicon la verità. La strada è a un bivio il mondo è sempre la mia città. La strada è sporca, calpesto vestiti e sento gli odori passati di qua. Devo sceglier la parte di mondo di vita e di legge in cui voglio affondare. Devo sceglier la zona più franca per stare tranquillo e non aspettare. Un cannone che spara profondo riempie e sfiorisce le nuvole d’oro che colan per strada e si uniscono a terra e dettano legge, ma dettano guerra. Devo uscire a sparare nel cielo Ferire le nuvole e se posso anche il sole. Devo smetter di vivere e basta E prender la strada che fugge al dolore.
3.
IL CRITICO, IL PROFANO, L’ARTISTA Sanguina, sanguina il monte e scorre rosso passano corpi e aspetto il mio sul fondo nudo come di vita spolto. Sanguina, corpo ormai disfatto e rotto più non festeggia, né di vittoria ha vanto più non raggira cuori, sprofonda nel fango. Sento le canzoni ma non le ascolto. Parole, solo parole che stan bene tra se. La linea del cuore passa anche per il culo ed il cuore si ferma se non pensa per se. Quest’arte, questo gusto privo di oggettività non ha regole, vanti o disegni nessun tema ne voglia di esser contestualizzato, per me. Il critico, il profano, l’artista. Detta legge soltanto l’amore detta regole solo il cuore la testa non serve, gettiamola via. Come la legge ci fa tutti uguali così l’arte rende tutti diversi Tutti santi, poeti, immorali disgraziati e fuorilegge di fronte a se.
4.
IL NUOVO POTERE Tra insegnamento e cuore è già guerra aperta nasco e rimango vivo al sole dei tuoi perché. Mi son sentito dire che è giusto, che è vero ma le parole tradite non vivono più. Hanno istruito uomini, donne e persone con i colori ed i suoni che vedono in te. Decisi ad umiliare la mente ed il cuore verranno qui a combattere contro di me. È una guerra da combattere, da finir male da annegar persone, idee e disperazione da tornare a casa pieni di parole da restare svegli per non pianger più. E sogno ancora parole nuove che dicono quello che è giusto ed è bello per me. Vivo ancora la sensazione che mi da la forza di correre senza un perché. E resti bruciati di gente e di armi spezzate caduti per la propria vita si contano a terra. In mezzo alle loro menzogne protette a dovere si contano i figli caduti del nuovo potere. Le armature dei soldati son rimaste a chi le aveva costruite ed ora sputo sangue insieme a pentimenti e resto ancora in vita per non pianger più. Orrore del nuovo potere si apre una guerra del cuore che non vuol più soffrire. La mente inizia a rialzarsi, a provare emozione. Stasera la guerra è iniziata, è tutta per voi.
5.
QUESTA SANTA UMANITA’ Non trovo più quel che cerco la stagione dell’onestà è finita assorta in fondo. E nascono nuovi miraggi di una santa umanità tutti pronti a non scagliar la pietra della propria colpa. Tira, tira e poi si spezza, questa finta di onestà ne pudica ne pulita, solo marcia ipocrita. Tira, tira questa fiamma, brucia tutto per metà e la materia che rimane intatta schizza agli occhi per vendetta. Lingue si muovon troppo il fiato sprecato non è riciclato. Vizio di forma e modo rende l’umanità un immenso gregge di idealisti a vuoto. So di cantar per poco so di osservare e basta non conosco il modo di cambiar le menti ne’ di renderci ogni giorno gli eroi di noi stessi. Tira, tira su col naso, non soffiare via l’affanno. Spera che tutto finisca un giorno e tu diventi il padrone del mondo. Se coglierai quell’attimo prendendo le redini in mano. Mostra adesso a questo mondo come comanda un vero uomo.
6.
MATERIA E VITA Non si riempie l’esistenza con mucchi di materia e non si serve un pasto buono dentro ad un coccio che risplende ne’ rimbomba dentro valle il tuono che i cuore accende. Vizio di chi piange è creder facile smettere e vinto piangerà per sempre liscio come corpo di serpente striscia e infila i sassi si insinua tra la gente. Morso da chi vince e non insegue la notte invidia di chi è amato sempre. Marchio più rosso che rovente brucia la mia mente. Ancor si riempie l’esistenza compra cuori, voci e attende. Ma ancor si riempie l’esistenza compra cibi, spende e non si arrende. Non si riempie il cuor di erba buona non si bacia in fondo bocca che non si arrende. Cuore come spettatore di una fuga breve assorta. Ardita ricerca di spazio le lancette arresta.
7.
Lenti passi 04:59
LENTI PASSI Foglie sotto le scarpe cielo blu sopra di noi un bagliore dritto all’orizzonte e poi i frastuono di cento mortai. Lenti passi e sempre più pesanti per il piombo che strappiamo al suolo ed occhi splendidi come diamanti guardan quello che può fare un uomo. Noi soli in mezzo al cemento. Noi ancora amore dimostriamo al mondo. Noi figli del cielo che ci piova addosso. E voi, cani randagi a cui hai strappato l’osso. Vecchi pastori, mercanti anime, fedi e laiche personalità. Donne distrutte dal dolore dei figli e dalla fame, unica sensibilità. Resti di paure e felicità di ferro e di oro difesi a metà. Col cuore in gola un padre si consola sperando in un dio, in una legge, in una libertà. Reti sopra le spalle oro nero sotto di noi ma ancora luce dall’orizzonte bambini gridano amore alla notte. L’amore che come il freddo a dicembre qualsiasi cosa accada vivrà sempre qualsiasi uomo muoia vivrà sempre in chi lo amava, in chi perdonerà il suo killer! Noi uniti in mezzo all’odio. Noi ancora amore dimostriamo al mondo. Noi figli del cielo che ci piange addosso. Noi vi dimostriamo quel che conta in fondo E voi, cantate amore per chieder lo stesso. Per voi un’iniezione d’amore al mondo farei. Foglie sotto le scarpe cielo blu sopra di noi un bagliore dritto all’orizzonte e poi i frastuono di cento mortai.
8.
Sopravvivere 03:42
SOPRAVVIVERE È vero a volte volare conta poco e ancor sorridere del mondo o danzare attorno ad un fuoco. Ed ancor meno importanza ha quel buon vino quelle favole sognate e ricordate al mattino come per volerle vivere di nuovo perché magiche, perché non vere. È vero e credo sia anche giusto lasciando stare i gusto di vivere la vita per com’è. È umano, certo, anche un po’ perdersi davanti ad un bagliore, una danza un buon profumo di caffè. Per poi tornare a collegarsi con il mondo tornare a divertirsi con quello che Dio ci dà sperare, ridere affacciandosi sul mondo senza tener di conto la voglia di libertà. Ripetimi ciò che vivi del mondo per non sentirti un uomo, un dio o un suo predicatore. Ascoltami, ti prego non deludermi fammi capir che un cuore batte in mezzo alle tue braccia e non coprirti più la faccia. Ti prego sputa sangue, dimostrami il tuo calore. Quell’uomo che tu vai in me cercando è ormai fuggito verso terre che il deserto non eguaglia in solitudine e abbandono e io nel mondo nuovo non riesco neanche a piangere a soffrire per aver sprecato il mio tempo da solo. Vorrei tornare a parlare d’amore, di odio, di sesso e dei miei rancori, delle mie passioni e scrivere canzoni ma poi ascolto il silenzio e mi sento solo. È vero a volte conta poco sopravvivere al mondo prendendosi gioco della propria natura. Per anni è come un gioco tutto usato per proteggerci la vista dalla luce che riesce a far paura. Cresciamo e ci scordiamo chiusi tutti quei cancelli perché sempre più imponenti, indistruttibili.

credits

released August 10, 2014

Mosaico "Vola" @ Power Sound Studio - Aprile/Luglio 2014
Enrico Nesi (voce), Cristian Dima (basso), Nicola Cambri (synth, Hammond, Mellotron, Rhodes, fisarmonica), Alessandro Capanni (batteria), Simone Batignani (congas,bongos, udu, jamblocks, cembali, shaker e suoni), Fabrizio Biscontri (chitarre elettriche ed acustiche). Lorenza Baudo, (cori in "Lenti Passi"), Aldo Milani (sassofono in "Sopravvivere")
Registrazione Missaggio e Mastering presso Power Sound Studio
Testi: Enrico Nesi
Musiche: Mosaico

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