QUESTA SANTA UMANITA’
Non trovo più quel che cerco
la stagione dell’onestà è finita
assorta in fondo.
E nascono nuovi miraggi
di una santa umanità
tutti pronti a non scagliar la pietra
della propria colpa.
Tira, tira e poi si spezza, questa finta di onestà
ne pudica ne pulita, solo marcia ipocrita.
Tira, tira questa fiamma, brucia tutto per metà
e la materia che rimane intatta
schizza agli occhi per vendetta.
Lingue si muovon troppo
il fiato sprecato non è riciclato.
Vizio di forma e modo
rende l’umanità un immenso gregge
di idealisti a vuoto.
So di cantar per poco
so di osservare e basta
non conosco il modo di cambiar le menti
ne’ di renderci ogni giorno
gli eroi di noi stessi.
Tira, tira su col naso, non soffiare via l’affanno.
Spera che tutto finisca un giorno
e tu diventi il padrone del mondo.
Se coglierai quell’attimo
prendendo le redini in mano.
Mostra adesso a questo mondo
come comanda un vero uomo.
supported by 5 fans who also own “Questa santa umanità”
Earthy, jammy progressive rock with thick, chewy guitars and tasty organs. The music is loose and drawn out but rarely loses itself. Just a really vibin' listen. impressivelad
supported by 5 fans who also own “Questa santa umanità”
If I comprehend the gist of the lyrics right, I’d say there’s probably a lot of folks who’d relate to them now, during the current pandemic, pondering life/death while isolating.
I still need to listen to a lot of Phideaux’s catalogue, but my intuition tells me this one will be near the top of my favourite Phideaux albums list when I’m done, if not at the apex. This is a great conceptual prog rock album. I’m late to the party, but better late than never! 8.5+/10. Alrihkh